Decreto Femminicidio: corsa contro il tempo!

Decreto Femminicidio:  corsa contro il tempo!

(Scade il 15 ottobre e deve ancora passare all’esame del Senato)

 

ONE BILLION RISING: FLASH MOB A MILANOIn Italia ogni quarantotto ore viene uccisa una donna. Circa il 70% di questi omicidi, avviene in ambito familiare. Donne strappate alla vita senza distinzione di ceto sociale, età anagrafica, estrazione culturale. Nord e sud Italia. Quell’uomo è un ex  fidanzato, un compagno, un convivente o ex marito. Il femminicidio ha le chiavi di casa. Non è un emergenza o un’ epidemia, ma un fenomeno endemico con radici profonde insite nella nostra società. L’uccisione di una donna è spesso l’estrema conseguenza delle violenze che ha dovuto subire in vita: fisiche, psicologiche, verbali e sessuali. Il femminicidio e la violenza di genere non sono fenomeni da affrontare esclusivamente con misure repressive, ma è indispensabile e fondamentale attuare piani di prevenzione, informazione e sensibilizzazione del problema.

Come tutti sappiamo, il governo Letta ha emanato in data 8 agosto, un decreto legge contro il femminicidio, che entra in vigore, senza passaggi parlamentari. Tale decreto deve essere convertito in legge, entro 60 giorni, con i regolamentari passaggi alla Camera ed al Senato.

rosselladiaz.2La data di scadenza  è fissata per il 15 ottobre, in caso contrario si dovrà ricominciare l’iter dall’inizio …se succedesse, sarebbe una terribile mancanza di civiltà. Inizialmente analizzando gli articoli del decreto si percepiva palesemente l’intenzione d’inasprire le pene, ma poco o pochissimo, si era definito per prevenire a monte la questione della violenza di genere. Arresto in flagranza, allontanamento d’urgenza, querela irrevocabile, alcuni dei punti dell’articolato nella  prima parte. Successivamente si trattavano altri problemi di “sicurezza”, dalla riorganizzazione delle province ad una maggiore flessibilità ed aumento dell’impiego di Forze armate. Di tutto un po’. Considerando che il decreto legge 93/2013 è stato inserito all’interno di un pacchetto sicurezza eterogeneo, data l’importanza di tale documento si poteva auspicare, e  meritare,  un contenuto omogeneo. Oltre trecento gli emendamenti apportati al documento dalle differenti forze politiche. Tutti da discutere. E’ una corsa contro il tempo.

Gli articoli più analizzati dalle Camere sono certamente  l’emendamento riguardante l’irrevocabilità della querela (limitata solo ai casi di minacce gravi e reiterate ma non ai reati meno gravi di stalking e violenza domestica), ma anche la contestuale presenza nel decreto di norme riguardanti altre tematiche, come Vigili del Fuoco, protezione civile, violenza negli stadi, e violenze dei No Tav.

E’ stata ripristinata inoltre la proposta del Ministro Cancellieri sui braccialetti elettronici geolocalizzatori per gli stalker (i braccialetti in possesso dello Stato sono circa 386, le denunce per stalking circa 83.000, ed i braccialetti elettronici costano allo Stato un prezzo esorbitante, senza manutenzione) ed anche i tanto attesi finanziamenti ai Centri antiviolenza e sostegno di progetti e reti per uomini maltrattanti.

rosselladiaz3Nel 2012 sono stati erogati 20 milioni di euro dal Dipartimento delle Pari Opportunità per finanziare il piano Nazionale che ha coperto le spese di un numero limitato di Centri antiviolenza. Tale piano non è stato rifinanziato poiché i fondi sono esauriti. Durante le discussioni alla Camera si palesava l’emendamento di un rifinanziamento delle reti antiviolenza pari a 10 milioni di euro; sono certamente pochi soldi, ma forse un primo timido passo per appoggiare una rete di servizi a tutela di chi ha subito maltrattamenti: pronto soccorso, servizi sociali, centri antiviolenza pubblici e convenzionati, sino alla “formazione” professionale in ambito di violenza di genere, alle forze dell’ordine, giudici, avvocati, insegnanti, campagne informative e mediatiche che coinvolgano tutta la società civile.

Nel tour di presentazione in tutta Italia della mia pubblicazione “I Labirinti del Male”, sto continuando ad incontrare tantissime associazioni e responsabili di Centri antiviolenza, volontari che svolgono un lavoro straordinario, ogni giorno, facendo troppe volte le veci dello Stato. A questi volontari voglio dire GRAZIE, per la loro tenacia, dignità e costanza nel continuare a lottare (in condizioni di impotenza e frustrazione senza finanziamenti) non lasciando mai sole, le ragazze e donne, che ogni giorno chiedono aiuto.

Auspico che le forze politiche trovino un punto di equilibrio e che a seguito del dibattito sugli emendamenti presentati, si giunga all’obiettivo comune: l’emersione delle violenze subite.

Rossella Diaz

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